Estratto dal Libro “Esci dal Matrix” di Morris San
Forse conosci già la mia storia, oppure potresti non avere idea di chi io sia.
Voglio quindi dirti una cosa importante: credo fermamente che, per insegnare qualcosa a qualcuno, sia necessario aver vissuto quell’esperienza in prima persona.
Il mondo è pieno di ciarlatani che parlano per sentito dire, di politici che prendono decisioni sul nostro futuro senza aver mai svolto un lavoro normale nella loro vita. Siamo circondati da persone che commentano sui social, elargiscono critiche e insulti, pur non avendo mai realizzato nulla di concreto.
In un contesto così pieno di personaggi che, a mio avviso, non dovrebbero nemmeno avere voce, sento il dovere di raccontarti la mia storia.
La storia di Morris, all’anagrafe Maurizio Sanna, non è quella di un supereroe o di una persona con poteri speciali. È semplicemente il racconto di un uomo comune, nato in un mondo sbagliato, che ha lottato per cinquant’anni per uscire dal Matrix.
Voglio condividere con te il percorso che ho fatto: dalla povertà in cui sono cresciuto fino alla vita che sono riuscito a costruire oggi. Credo che conoscere da dove si parte e vedere dove si può arrivare sia una delle cose più importanti per chiunque.
Sono nato in un piccolo paese della Sardegna, Ussana. La mia famiglia era composta da me, mio padre, mia madre e mia sorella. I miei primi anni di vita sono stati… particolari.
Sono nato in quella che si può definire una stalla, e quando scherzo con gli amici, dico sempre che io e Gesù abbiamo questo in comune.
A sei anni, però, la mia vita è cambiata radicalmente. Mio padre ha lasciato mia madre, e da quel momento sono stato cresciuto da una ragazza madre. Potete immaginare quanto sia stato difficile per lei crescere due figli da sola.
Ricordo chiaramente i sacrifici, la fame.
Mia madre usciva di casa al mattino presto per andare a lavorare in un’impresa di pulizie, e io e mia sorella restavamo a casa, cercando di fare del nostro meglio con quello che avevamo.
La povertà non è solo una condizione economica, è una malattia dell’anima, un peso che ti soffoca giorno dopo giorno. È per questo che l’ho sempre odiata. Sin da piccolo ho deciso che avrei fatto di tutto per spezzare quel ciclo, per eliminare quella “malattia” dalla mia vita.
E sapete cosa ho capito nel tempo? Che è possibile farlo.
Sì, uscire dal loop della povertà è possibile. Ma – ed è qui che sta la differenza – sono poche le persone che davvero si mettono in gioco, che combattono con passione e sacrificio per riuscirci.
La buona notizia è che tutti possono farlo. La cattiva notizia? È che pochi ci mettono l’impegno necessario. Ecco perché voglio raccontarvi la mia esperienza: per dimostrarvi che, con il giusto atteggiamento e una determinazione incrollabile, si può cambiare il proprio destino. Io l’ho fatto, e anche voi potete farlo.”
Le persone tendono sempre a lamentarsi. Ma sapete una cosa? Lamentarsi non cambia nulla. È l’azione, il muoversi, che fa davvero la differenza. Agire è l’unico modo per uscire dalla povertà, e questa è una lezione che ho imparato sulla mia pelle.
Ricordo ancora i primi anni della mia vita.
Mia madre, non potendosi permettere di crescere da sola due figli, ci mandava dai parenti, soprattutto dalle zie. Io e mia sorella passavamo da un paesino all’altro, cambiando case, abitudini e persone attorno a noi. È quasi come se la mia infanzia fosse stata affidata più alle mie zie che a mia madre.
Pensarci oggi fa male. Non poter crescere con i propri genitori solo perché non ci sono i soldi…
La Storia di Morris viene raccontata in 80 pagine da leggere tutte di un fiato, ricche di episodi personali, storie di vita ed insegnamenti che Morris ha tratto durante 50 anni vita
- La mia Storia 9
- Ricordo ancora i primi anni della mia vita. 10
- Ci sono cose che non puoi dimenticare. 24
- Una cosa che la vita mi ha insegnato è che le scorciatoie non esistono. 25
- Mi fa piacere aiutare chi è povero. 26
- E quanto vale essere liberi oggi? 26
- Oggi, invece, conto fino a dieci. 27
- Mi torna in mente quando avevo 13 anni. 29
- Quante volte ho sentito dire: Uso mio cugino perché costa poco. 31
- Non avevamo pane, non avevamo niente. 32
- Quando si è ragazzi, tutto sembra banale. 34
- La vera soddisfazione non è vivere nell’ozio. 35
- La Sardegna fu un disastro. 36
- Anche da quel fallimento ho imparato lezioni preziose. 37
- Non solo risparmiavi, ma potevi anche accumulare capitale per fare il prossimo passo. 41
- Quando arrivai a Londra, non avevo molto: 41
- Uno stipendio fisso, per quanto sembri rassicurante, è una forma di schiavitù. 43
- La tassazione era al 20%. 44
- “Siamo nati per vivere, non solo per respirare.” 46
- Non solo accettammo, ma poco dopo ci chiese: ‘Volete un’altra casa?’ 48
- Quando finalmente mi licenziai dalla ristorazione, fu una liberazione. 49
- Devo tutto a Londra. 50
- Non adattai i miei sogni alla realtà; lavorai con tutte le mie forze per adattare la realtà ai miei sogni. 51
- La mia fortuna è stata guadagnare denaro in modo progressivo. 53
- Ma con il tempo ho imparato un’altra lezione importante: il money management. 54
- Non spreco mai i soldi, perché il successo capita una volta sola. 55
- Ad esempio, il futuro è digitale. 57
- Quelle persone ti faranno perdere soldi, tempo e opportunità. 59
- SOLDI PROPRI VS SOLDI DELLE BANCHE 60
- Alle Canarie iniziai a documentare tutto. 61
- Google Drive: Un’arma potente per il successo 64
- Ogni anno YouTube cambia, è vero, ma una cosa era chiara: il futuro era digitale. 65
- Io vi posso dire con certezza che il futuro è digitale. 67
- Lo stesso vale per il business. 71
- Non c’è un successo istantaneo, non c’è un colpo di fortuna. 73
- Mi ricordo ancora il mio primo computer. 75
- Il successo non si improvvisa. 82