La società che noi conosciamo è stata plasmata e distrutta nei secoli fino a diventare un accozzaglia di pecore che camminano senza futuro.
Tra queste pecore ogni tanto si incontra qualcuno che sta cercando con tutte le sue forze di uscire dal gregge. Questa persona vuole pensare con la sua testa e vuole vivere una vita indipendente dal sistema.
Per vivere una vita indipendente bisogna necessariamente lavorare duramente ed ottenere dei risultati tangibili. Questi risultati possono essere definiti come degli obiettivi che vogliamo raggiungere.
Avere degli obiettivi davanti a noi ci permette di essere concentrati e di non stare fermi con le mani in mano mentre piano piano regaliamo la nostra libertà al sistema.
Il raggiungimento degli obiettivi è l’unico modo con cui possiamo misurare il nostro successo.
Il successo grande o piccolo che sia ci attira ma al tempo stesso ci fa paura.
Abbiamo infatti paura di non riuscire a raggiungere il nostro traguardo, di fallire miseramente i nostri obiettivi e di essere alla mercé del perdente.
Sì dobbiamo stare molto attenti.
Questa società ha forgiato pochi combattenti e tanti perdenti.
E la figura del perdente è facile da riconoscere perché al perdente piace essere al centro dell’attenzione.
Il perdente è colui che è sempre pronto a dirci che non ce la faremo.
Il perdente è il primo a criticare ogni cosa che facciamo.
Ogni cosa che diciamo viene analizzata dal perdente in modo che possa trovare una scusa per schernirci, per demoralizzarci, perchè lo sport preferito del perdente è quello di criticare gli altri.
Senza sosta, notte e giorno.
Giorno e notte.
Il perdente è la causa per cui molti combattenti falliscono nella vita.
Io posso affermare di essere il testimone numero uno.
Quando ho lanciato il progetto Arca in Costa Rica, pochi sapevano che l’attuale Heaven One – Villaggio Costa Rica (e vi spiegherò tra poco perché ho aggiunto “One” a Heaven, paradiso) si chiamava originariamente Progetto Arca. Il nome si ispirava all’arca di Noè, che aveva il compito di salvare una parte dell’umanità. Ma, come ben sappiamo dalla Bibbia, quella storia non finì bene per tutti.
Chiamai il progetto Arca perché il mio obiettivo era quello di salvare una parte dell’umanità, consapevole che una gran parte sarebbe scomparsa a causa di futuri “trattamenti sanitari obbligatori”, che verranno introdotti in quasi tutto il pianeta. Da notare il “quasi”…
Quando mi chiedono perché ho deciso di costruire questo villaggio, rispondo sempre che nella sua fase iniziale è pensato per gli adulti, ma in futuro servirà per proteggere i bambini del nuovo mondo, quei pochi illuminati da Dio, dotati di pensiero critico e capacità di discernimento.
Appena lanciai il progetto, non passava giorno senza insulti. Venivo attaccato 24 ore su 24, e preferisco non elencare le parole che mi venivano rivolte.
Mi davano del truffatore, dicevano che sarei scappato con i soldi, che tutto era una farsa e che non avrei mai realizzato nulla.
Bene, a distanza di anni quei “falliti” sono scomparsi, salvo qualche parassita che continua a insultare, ma anche loro sono destinati a svanire. Eppure, anche dopo aver acquistato i terreni, fatto investimenti per centinaia di migliaia di dollari, e dimostrato con fatti concreti i progressi del progetto, continuano a buttarmi fango addosso.
Ho un parco macchine e attrezzature pesanti del valore di 200.000 dollari, ho documentato ogni passo avanti, ma c’è sempre chi trova da criticare. Sapete cosa ho capito?
Non sono altro che demoni: persone che hanno fallito nella vita, che non hanno nulla e non sopportano l’idea che qualcun altro possa avere successo.
Ricordate il proverbio: La miseria ama la compagnia.
I falliti li incontrerete sempre nella vostra vita, e continueranno a parlare male di voi.
Un amico, molti anni fa, mi fece riflettere su un fenomeno che accade su quella piattaforma governativa chiamata Facebook. Mi disse:
“Guarda il post che hai pubblicato, quanti amici hai? Mille? E quanti like hai ricevuto? Tre?”
Questa semplice osservazione mi fece capire che i primi parassiti sono spesso i nostri “amici”. Non sono veri amici, ma semplici spettatori della vostra vita, persone di passaggio che non contano nulla.
Vuoi sapere chi sono i tuoi veri amici?
Chiedi loro 1000 euro e lo scoprirai in cinque minuti.
Facebook ci insegna che molti dei nostri contatti osservano tutto ciò che facciamo, ma non ci sosterranno mai apertamente perché sono gelosi. I veri amici, invece, si contano sulle dita di una mano.
Qualsiasi cosa facciate nella vita, verrete criticati e attaccati.
La soluzione è essere forti, pensare prima a voi stessi. Prima di vostro padre, di vostra madre o dei vostri figli, ci siete solo voi.
Pensate a voi stessi e poi agli altri. Fare il contrario vi porterà al fallimento. Quanti di voi hanno sacrificato tutto per un compagno, una compagna o per i figli, e come è andata a finire? La risposta la conoscete già.
Ricordate il detto Morrisiano:
“Il sistema migliore per essere altruisti consiste nell’essere egoisti. Prima ci siete voi e poi gli altri.”
Come pensate di salvare gli altri se non salvate prima voi stessi?
